Contro il tumore a colpi di remi. E’ questo l’obiettivo del nuovo e ambizioso progetto del Canoa Club insieme all’Asl Umbria 1 e il gruppo Farfalle dell’Associazione Altotevere contro il cancro (Aacc). L’idea è quella di portare in acqua, o meglio nel fiume, in una lunga canoa le donne che hanno avuto dei problemi a livello oncologico al seno. Il Dragon Boat. Questa pratica nasce nel 1996 dalla volontà di un medico statunitense Don McKenzie, specializzato in medicina sportiva e fisiologia dell’allenamento all’Università della British Columbia, di Vancouver, che ha sperimentato, con un gruppo di donne pioniere, come, in contrasto con le teorie del periodo, il movimento ritmico e ciclico della pagaiata costituisse una sorta di linfodrenaggio naturale favorendo la prevenzione del linfedema.
Da ciò ha preso avvio il progetto «Abreast in a Boat», confutando la teoria tradizionalmente sostenuta in ambiente medico che era necessario per le donne operate di tumore al seno evitare attività sportive ripetitive e faticose che impegnassero la parte superiore del corpo per prevenire un accumulo anormale di linfa dovuto ad un’anomalia. E da qualche giorno anche a Città di Castello c’è un «gruppo di pagaiatrici rosa» all’ interno del Canoa Club Città di Castello, composta da alcune aderenti al Gruppo ”Farfalle” dell’Aacc che adesso inizieranno il training e l’addestramento specifico. Ma il progetto non si ferma qua, perchè parallelamente prevede una valutazione clinico fisiatrica delle aspiranti praticanti secondo uno specifico protocollo nell’ambito del progetto riabilitativo individuale per ogni donna che possa escludere le controindicazioni maggiori quali malattie cardiovascolari non adeguatamente controllate, stati di patologia acuta, ed ogni altra condizione che possa non consentire tale la pratica di esercizio. Inoltre diverse attività collaterali si sono sviluppare volte a sostenere e promuovere tale iniziativa, in particolare tutta una serie di manifestazioni svoltesi nei corsi d’acqua italiani più importanti che hanno sicuramente creato un forte interesse turistico e di valorizzazione ambientale. Insieme al Comune tifernate, infatti, ci sono tante altre realtà dove il «Dragon Boat» esiste già e solca i fiumi in quasi tutti Italia.
In questo contesto, appare particolarmente importante l’attuale realizzazione del parco fluviale del Tevere per un tratto che unisce vari Comuni del comprensorio che renderebbe visibile sia la manifestazione sportiva dalle rive del fiume oltreché offrire ai partecipanti la possibilità di apprezzare gli scorci paesaggistici dal fiume di singolare suggestione nel pieno rispetto dell’equilibrio eco ambientale del paesaggio fiume–città.